L’acqua. Elemento essenziale per la vita dell’uomo sulla Terra. Un bene prezioso da salvaguardare e trattare sempre con attenzione. Non a caso, il rispetto della natura, così come quello della nostra esistenza, passa proprio tramite la consapevolezza dell’importanza del recupero dell’acqua piovana.
Perché se da una parte tutti si rendono conto del reale valore dell’acqua, vista come fonte di vita, dall’altra è solito pensare che si tratti di un elemento illimitato, senza una fine. E questa convinzione, in particolare, porta irrimediabilmente ad un suo uso sconsiderato.
Non a caso, il consumo pro-capite di acqua risulta essere di ben 220 litri giornalieri. Un problema non tanto legato ai costi in bolletta, quanto piuttosto alla quantità di acqua sprecata inconsapevolmente ogni giorno. Scendendo nel dettaglio, infatti, il 50% di questo consumo è legato all’acqua potabile. La restante metà, invece, è riconducibile proprio al recupero dell’acqua piovana per utilizzare bagni, effettuare la pulizia domestica e l’irrigazione del giardino.
Recupero dell’acqua piovana: dall’età antica ad oggi
Quando si parla di recupero di acqua piovana, non ci si riferisce solo al mondo attuale e alle tecnologie di cui ora disponiamo. Infatti, si parla di una pratica che risale ad oltre 6000 anni fa, durante l’età antica. Gli stessi Greci e Romani, al tempo, avevano progettato dei validi sistemi di raccolta e distribuzione di acqua piovana. Idee e tecniche che ispirano, ancora oggi, gli strumenti attuali.
Nello specifico, al centro dell’atrio delle case romane era presente un sistema di questo tipo che, raccogliendo le acque nelle coperture delle abitazioni, convogliava l’acqua in diverse cisterne e serbatoi sotterranei. In questo modo, essa veniva conservata al fresco, protetta dalle contaminazioni di ogni genere.
Vasche prefabbricate in cemento per il recupero dell’acqua piovana
Molti non lo sanno, ma l’acqua meteorica ha molte proprietà in comune all’acqua distillata. Grazie alla sua mancanza di cloro e calcare, infatti, è ideale per l’irrigazione e per il funzionamento dei macchinari come le lavatrici. Queste ultime, in particolare, non andando incontro a formazioni calcaree, inizierebbero a consumare meno e a vivere più a lungo.
Di conseguenza, utilizzare l’acqua piovana per irrigare i nostri giardini, al posto dell’acqua potabile o di pozzo, significa raggiungere due obiettivi fondamentali.
- Avere acqua a costo zero
- Ridurre gli sprechi e far bene all’ambiente
E come fare tutto questo? Attraverso uno specifico impianto di accumulo d’acqua. Proprio come le nostre vasche prefabbricate.
Recupero dell’acqua piovana: come viene raccolta e riciclata in questi sistemi?
Come abbiamo già anticipato, recuperare l’acqua piovana è molto più semplice di quanto sembri: basta disporre di impianti di raccolta capaci di conservarla e riutilizzarla tramite dei sistemi di “rigenerazione”. Questi impianti, di per sé, sono formati da elementi costitutivi relativamente semplici ed economici, come filtri e pompe.
Nel complesso, un impianto di recupero e riciclo di acqua piovana funziona in questo modo:
- L’acqua viene raccolta da tutte le relative superfici impermeabili;
- Subito dopo, essa viene filtrata con cura, eliminando gli eventuali corpi solidi estranei: foglie, sassi e così via;
- Fatto questo, l’acqua viene poi conservata in cisterne interrate o fuori terra, in grado di stoccarla in condizioni e temperature ottimali.
- Infine, aspirandola dal serbatoio, sarà possibile immetterla nell’impianto.
Quest’ultimo passaggio, in particolare, avviene attraverso una pompa che, aspirando l’acqua a pochi centimetri dal livello superficiale, preleva la più pulita, evitando così possibili impurità depositatesi sul fondo del serbatoio. Da questo momento in poi, essa sarà disponibile per alimentare wc, lavatrici e impianti d’irrigazione.
Nel caso si volesse usare per i vari usi domestici, però, l’acqua meteorica andrà sottoposta ad una seconda fase di filtraggio, necessarie per rientrare nei canoni delle norme igienico-sanitarie.
Per la legge, ad esempio, il sistema che si occupa di portare l’acqua piovana riciclata alla rete domestica dev’essere indipendente da quello relativo all’acqua potabile.
Tiriamo le somme…
I vantaggi di un impianto di recupero di acqua piovana sono ben evidenti. Ma oltre a quelli precedentemente elencati, è importante sottolinearne un altro ben preciso. Infatti, essi risultano particolarmente utili per salvaguardare ed evitare il sovraccarico della rete fognaria, probabile in caso di forti precipitazioni.
Tutti questi benefici rappresentano un grosso e rilevante vantaggio per il singolo che sposa questa scelta. Ma allargato in scala maggiore, tutto si potrebbe tradurre in un importante incremento della sostenibilità legata all’uso dell’acqua nel tempo.
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