La fossa settica, chiamata anche fossa biologica, non è altro che una fognatura statica. Si tratta, perciò, di un impianto di smaltimento delle acque reflue prodotte da edifici domestici che, per mancanza di pendenza minima, non permettono l’allaccio alla rete fognaria dinamica.
Parlando di aspetto e design, le fosse settiche sono delle enormi vasche interrate il cui compito primario, come abbiamo detto, è raccogliere le acque derivanti da ambienti domestici: wc, cucina e acque meteoriche. Successivamente, dopo averle chiarificate e depurate, vengono fatte fluire nel suolo oppure diventano dei composti fangosi da eliminare periodicamente nella fase di manutenzione ordinaria.
Ma come funziona esattamente una fossa settica? E come può avvenire la sua manutenzione?
Scopriamolo insieme.
Diamo una definizione
La fossa settica, in gergo tecnico, è una camera di digestione al cui interno i materiali – come oli e grassi – e le acque di scarto vengono divisi, trasformati e depurati. Ciò avviene per mezzo dei batteri aerobi che, grazie alla loro azione, riescono ad assimilare la maggior parte delle sostanze organiche depositate nelle acque reflue.
Per quanto concerne i materiali utilizzati per la fabbricazione c’è da dire che la scelta è piuttosto varia. Infatti, la fossa settica può essere realizzati in:
- Acciaio;
- Plastica;
- Vetro;
- PVC;
- Cemento.
Indubbiamente, la fossa settica in cemento, più classica e tradizionale, gode di tre preziosi vantaggi:
- Impermeabilità, robustezza, resistenza e stabilità;
- Struttura per suddivisione in molteplici comparti;
- Una durata di almeno dieci anni.
Dunque, grazie a tutte queste caratteristiche il cemento armato si presta totalmente per la costruzione di fosse settiche di varie forme e dimensioni. In aggiunta, se realizzate in monoblocco sono interamente impermeabili in quanto sprovviste di giunzioni tra i vari segmenti della struttura.
Se dovessimo evidenziare uno svantaggio, allora dobbiamo dire che la fossa in cemento è più ingombrante da spostare ed è anche più costosa.
Opposta a quest’ultima vi è la fossa in PVC, la cui posa in opera è più facile e veloce. In genere la sua durata è inferiore rispetto a quella in cemento, ma è meno pesante e dispendiosa in termini economici. Chiaramente ciò non vuol dire che sia di scarsa qualità, anzi è risultato che goda di un’ottima resistenza.
Ultimamente, plastica e PVC vengono adoperati congiuntamente al cemento e ciò ha fatto sì che la domanda aumentasse notevolmente.
Fossa settica: il funzionamento
Ma nello specifico come funziona ed opera una fossa settica? Una fossa a dispersione trattiene le acque reflue delle condutture domestiche e, dopo la decantazione, le riversa nel terreno che delimita la sua parte superiore. Proprio da qui si dirama una conduttura in PVC attrezzata di fori attraverso cui i liquami si propagano nell’area circostante.
Le fosse, in aggiunta, sono suddivise in più sezioni a cui si imputa un nome diverso (bicamerale, tricamerale) a seconda del numero di scomparti presenti. La parta posta sopra la fossa è poi provvista di un portello per il controllo e la manutenzione, oltre che di fori per la dispersione del gas derivante dalla trasformazione dei liquami da parte dei batteri.
Per cui, i materiali di una fossa settica – proporzionata in base al quantitativo di contenuto di passaggio – percorrono un circuito a tappe tramite l’ingresso, gli scomparti e l’uscita.
Fossa settica: come e quando fare la manutenzione
Se la tua fossa settica vorrai far funzionare, una buona manutenzione dovrai fare. Già proprio così. Come per tutti gli impianti di trattamento delle acque, anche la fossa settica necessita di una manutenzione regolare e accurata.
Ma per quale motivo? Perché nella parte inferiore della stessa si immagazzinano i fanghi pesanti, ossia i liquami densi che non possono essere dispersi nel suolo e che, di conseguenza, vanno regolarmente eliminati tramite operazioni di spurgo professionali.
Per scongiurare l’intasamento della fossa biologica è essenziale non solo sgomberarla di tanto in tanto dai fanghi pesanti, ma anche effettuare una ripulitura approfondita attraverso dei getti d’acqua ad alta pressione.
Il lasso di tempo ideale per manutenzione e svuotamento? Almeno una volta all’anno.
I costi
Siamo sinceri. La posa in opera e la spesa della fossa settica prefabbricata possono esigere un impegno economico cospicuo, specialmente nell’eventualità di fosse biologiche di grandi dimensioni o di lavori di apprestamento di terreni irregolari. Va da sé che anche il materiale scelto per la fabbricazione della fossa influisce sulla spesa finale.
In linea di massima il costo ordinario per la posa in opera delle fosse settiche – tenendo conto di dimensioni e materiali – va dai 3.000 agli 8.000€. Mentre per la manutenzione la spesa oscilla tra gli 80 e i 300€, a seconda della tipologia di fossa e del grado di manutenzione da svolgere.
Disponi di una fossa settica o stai pensando di acquistarla? Raccontaci la tua esperienza o eventuali dubbi nei commenti.
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