Prima di qualsiasi installazione di una vasca Imhoff, è fondamentale dimensionarla in base al numero di utenti che ne devono usufruire, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. Si tratta di un dettaglio non indifferente dato che, da esso, dipende l’efficienza e la sicurezza del dispositivo stesso. Ma cosa c’è da sapere sul dimensionamento delle fosse Imhoff?
Le dimensioni di una fossa Imhoff sono stabilite dalla legge per garantire un servizio quanto più funzionale ed efficiente possibile, evitando così spiacevoli contaminazioni dei servizi di acqua potabile. Tra i vari fattori da considerare durante il dimensionamento, c’è anche la disposizione dell’ente locale.
Per norma, dunque, viene calcolata una capacità tra i 180 e i 200 litri per ciascun abitante, cioè 50/60 litri per il comparto di sedimentazione, mentre tra i 130 e i 140 litri per il comparto di digestione. Per quanto riguarda il tempo di ritenzione, invece, si parla generalmente di circa 5 ore. Tempo che dev’essere ovviamente tenuto in considerazione durante la fase di dimensionamento, così da evitare problemi successivi di sovraccarico.
Ma come si calcolano le giuste dimensioni di una vasca Imhoff?
Scopriamo subito la risposta a questa domanda.
Dimensionamento delle fosse Imhoff: ecco come calcolarlo
Come prima cosa, è importante sottolineare che il cosiddetto comparto di sedimentazione delle fosse non deve mai raggiungere le 6 ore di detenzione per le portate di punta. In particolare, per ciascun utente i valori medi devono risultare 40÷50 litri.
Parlando invece del compartimento del fango, chiamato anche comparto di digestione, il dimensionamento dev’essere capace di garantire 100÷200 litri pro-capite, compresa almeno un’estrazione annua. Ovviamente, non bisogna dimenticare neanche la condotta disperdente della fossa, la quale deve avere le seguenti misure: 10÷12 cm di diametro e 30÷50 di lunghezza. Inoltre, le sue estremità devono risultare ad una distanza di 10÷12 cm, con una pendenza che si deve aggirare tra lo 0,2% e lo 0,5%.
Per quanto riguarda la condotta disperdente, essa va inserita in una fossa interrata di circa 2/3 metri, mentre tra il suo fondo e la falda non dev’esserci meno di un metro. La condotta deve anche essere distante da qualsiasi struttura relativa ai servizi di acqua potabile almeno 30 metri, così da evitare eventuali contaminazioni.
Attenzione. Se le dimensioni della vasca Imhoff non dovessero essere rispettate, ovviamente si violerebbero le norme vigenti in materia. Per questo, è sempre importante chiedere un preventivo personalizzato alle ditte specializzate nel settore, come noi di L.F. COSTRUZIONI GENERALI.
Ecco le normative di riferimento relative al dimensionamento delle fosse Imhoff
Le diverse dimensioni illustrate, relative ad un dispositivo di questo tipo, sono regolamentate dal Decreto-legge 152/99, Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane, direttamente inerente alle acque di scarico.
È anche vero, però, che la vasca Imhoff non rispetta appieno tutti i parametri indicati dal Decreto-legge 152/99, ma è comunque accettata dall’art.3 del quinto allegato. Esso infatti cita chiaramente:
“Possono essere considerati come appropriati i sistemi di smaltimento per scarichi di insediamenti civili provenienti da agglomerati con meno di 50 A.E. come quelli già indicati nella delibera del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall’inquinamento del 4/02/77”.
Come funziona una vasca Imhoff?
Come già affrontato in un precedente articolo, una vasca Imhoff è una tipologia di fossa biologica costituita da due compartimenti prefabbricati: uno superiore e uno inferiore, sovrapposti tra loro e comunicanti. Nello specifico, mentre quello superiore è sostanzialmente la vasca di sedimentazione, quello inferiore si occupa della digestione del fango.
A differenza delle fosse settiche, quelle Imhoff vengono generalmente installate in campagna, o comunque in quei piccoli insediamenti sprovvisti di rete fognaria.
Ma come funziona una fossa Imhoff?
Spiegato in maniera semplice, nel momento in cui arriva il liquame, esso passa sotto il così chiamato para-schiume, arrivando fino alla camera di sedimentazione.
In questo modo, i materiali galleggianti, accumulati nella parte anteriore, creano una crosta che poi andrà rimossa. Le particelle sedimentabili, invece, cadono per gravità nel comparto inferiore, arrivando nel canale di scarico dopo aver trovato un altro para-schiume. A questo punto inizia il processo digestivo e, al suo termine, il fango viene risucchiato da un tubo apposito. L’acqua, invece, trascorso il tempo di ritenzione, esce chiara e pulita.
A questo proposito, uno dei più grandi vantaggi di questa vasca è che il suo refluo finale risulta avere un valore settico molto più basso rispetto a quello di una fossa settica. Risultato? Esso può essere facilmente trattato in maniera naturale, tramite processi quali la subirrigazione o la fitodepurazione.
E tu, avevi mai sentito parlare di questi dispositivi dedicati al trattamento dei liquami? Hai qualche dubbio sulle modalità di dimensionamento di una fossa Imhoff?
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